L'ecomafia, cioè il complesso di fenomeni criminali legati alla questione ambientale, rappresenta uno dei temi emergenti della minaccia. La Rivista ha scelto di aprire il secondo numero del 1998 dedicando particolare attenzione a tale tematica, intervistando
Ermete REALACCI ed Enrico FONTANA che, con l'associazione LEGAMBIENTE, hanno condotto e stanno conducendo un'accurata opera di informazione, sensibilizzazione e denuncia. L'assunto, condivisibile, è che l'arte, la cultura e la storia che permeano il territorio italiano e che costituiscono la sua straordinaria ricchezza, determinano una connessione inscindibile tra difesa dell'ambiente e difesa dell'identità e dell'interesse nazionale.
Può anche essere utile la lettura, in tal senso, dello stralcio del "
Rapporto ecomafia ‘98", pubblicato nella parte della documentazione, che fornisce dati e indicazioni che destano certamente l'interesse anche degli organismi di intelligence.
La tutela della riservatezza e della privacy, che continua a rivestire una indubbia centralità nell'attuale momento dell'evoluzione ordinamentale, trova non di rado momenti di frizione con le esigenze investigative e di indagine. è il caso, recente, del decreto legislativo
n. 171 del 13 maggio 1998, attuativo della direttiva europea n.
97/66/CE, il cui contenuto (pubblicato in parte terza) è stato da più parti segnalato come momento di ipotizzabile ostacolo all'attività investigativa.
Per gli aspetti più generali, in tema di trasparenza, riservatezza e segreto, questo numero ospita le considerazioni di
Ignazio CARAMAZZA, le cui acute osservazioni pare opportuno leggere, soprattutto per ciò che concerne il segreto di Stato, in controluce con l'importante
sentenza della Consulta pubblicata nello scorso numero e afferente analoga problematica.
Una corretta conoscenza dei contesti e delle dinamiche sociali e culturali è il presupposto dell'attività di analisi, soprattutto nei settori non tradizionali come quello dell'intelligence economica, affidato in questo numero alle considerazioni di
Osvaldo CUCUZZA, ovvero in quelli emergenti, già in passato oggetto d'attenzione da parte della Rivista, legati all'intensificazione dei flussi migratori, di cui si occupa
Fabio EVANGELISTI nel suo scritto.
Una Rivista d'intelligence non può peraltro trascurare - Per Aspera ad veritatem presta in tal senso particolare cura - il tema dell'intelligence per così dire "pura", intesa cioè come tecnica e organizzazione. Assai interessante è in tale ottica il contributo di
Pierre LACOSTE.
Il pregevole lavoro di
Gunter HAENDLY favorisce, invece, uno sguardo retrospettivo su un mondo e un recente periodo storico per taluni versi ancora di complessa interpretazione, la cui comprensione e il cui definitivo superamento nell'ambito dello stato di diritto favorirà certamente i processi di integrazione.
Il consueto osservatorio sull'attività parlamentare si arricchisce in questo numero di alcune schede comparative, curate dalla Redazione, sui diversi sistemi di controllo parlamentare degli organismi informativi.
Ciò in coerenza con il progetto di accentuare la propensione internazionale della Rivista, per ciò che concerne i suoi collaboratori, i temi di volta in volta trattati, la documentazione pubblicata. Il Lettore avrà osservato, in tal senso, che si vanno incrementando i testi pubblicati con traduzione a seguito. A partire da questo numero, anche l'indice verrà pubblicato nella versione in lingua inglese, proprio per agevolarne ed estenderne la "leggibilità" nei settori, già ampi, di interlocutori internazionali.
Per quanto concerne lo spazio dedicato ai Servizi stranieri, per l'appunto, questo numero vede pubblicate notizie sull'organizzazione di intelligence del
Regno di Svezia.
E' piuttosto ricca, in questo numero, la segnalazione di testi sull'intelligence recensiti dalla Redazione. Tra gli altri, merita indicare il volume "
Regulating covert action", non edito in Italia, per la ricchissima casistica che pone a disposizione su un tema invero molto trascurato, anche dal Legislatore , nella realtà del nostro Paese.
Infine, è significativo segnalare, nella parte relativa alle curiosità storiche, il lavoro di
W.G. SINNIGEN, che si sofferma sul servizio segreto della Roma antica, argomento particolare sul quale non è consueto reperire documenti o bibliografia, ma di sicuro interesse storico.